Cosa significherà comunicare nel futuro?

Sabato 11 Novembre a Torino, a Lingotto Fiere, si è tenuta la prima edizione dei Visionary Days: 400 giovani visionari si sono incontrati per discutere il Futuro e immaginarlo insieme, tra talk e tavoli di discussione.

Umani ed altri Umani, Umani e Oggetti, Oggetti ed altri Oggetti: nel Futuro che verrà enti diversi interagiranno tra loro con linguaggi sconosciuti, velocità irraggiungibili, mezzi invisibili e forme insolite. Tutto sarà connesso e dalla connessione arriveranno possibilità nuove ed inimmaginabili.

Dunque cosa significherà comunicare nel Futuro? Cosa intenderemo domani con il verbo “comunicare”? Come interagiremo con gli oggetti e come dialogheranno gli oggetti stessi tra loro? Avremo un linguaggio unico? Avremo tecnologie capaci di metterci in collegamento con il pensiero? E, nella nostro essere esseri umani, dal punto di vista antropologico, quale evoluzione ci aspetta?

Da questi interrogativi nasce Visionary Days,  l'evento realizzato da Visionary, che si è tenuto sabato 11 novembre dalle ore 09.00 presso la Sala Gialla di Lingotto Fiere a Torino.

Un format innovativo, basato sulla partecipazione attiva, sulla contaminazione e sulla suggestione. Un'unica giornata, da vivere dall'inizio alla fine, per discutere il Futuro, affrontando cinque sessioni di confronto, ognuna da sessanta minuti, ognuna legata ad una tematica diversa: Internet degli oggetti, Tecnologie di comunicazione, Internet della fiducia, Digital divide e Antropologia digitale.

Ad aprire ogni sessione, speaker d’eccezione chiamati ad introdurre le diverse tematiche e a presentare la loro personale visione, prima di cedere la parola ai 400 partecipanti e avviare la discussione. Sul palco: Francesca Bosco (Responsabile UNICRI), Massimo Temporelli (Fondatore The FabLab), Federico Morello (Young Advisor UE) e Dario Cottafava (Fondatore di CREA).

Rivedi l'intervento di Massimo Temporelli a Visionary Days 2017:

Due gli spazi fondamentali: Il palco. Il luogo dei talk: dove lo speaker apre la sessione. Qui presenta il topic, la tematica, illustrando uno scenario del presente e possibili scenari futuribili. Poi lancia ai tavoli la domanda di avvio lavori.

Le tavole rotonde. Il luogo di confronto: i partecipanti, suddivisi in gruppi da otto persone, trasformano gli input ricevuti dal palco in proposte ed idee, supportati da un moderatore, che guida il tavolo e raccoglie gli output, inviandoli in tempo reale alla redazione. 

Scopo della giornata è capire come i giovani visionari vedono il domani, come lo immaginano seduti insieme a un tavolo, come la contaminazione di idee diventa visione unica del Futuro. Visione che, raccolta ai tavoli durante la giornata in tempo reale, verrà poi sintetizzata in un documento cartaceo: il Manifesto Dinamico, firmato da ognuno dei presenti, stampato in giornata e consegnato al termine dell’evento stesso.

Entrare in sala, al mattino, con la propria idea di Futuro e tornare a casa, alla sera, con le idee di quattrocento: questa la grande opportunità’ di Visionary Days, che fa del Manifesto Dinamico anche il punto di partenza di un vero e proprio movimento, quello dei Visionari, basato sulla voglia di cambiamento, di trasformazione.

Un movimento che crede nella forza di un’idea, nelle possibilità di una visione, nelle intuizioni che diventano realtà. Che vuole mettercela tutta. Metterci il coraggio per non arrendersi, le capacità per migliorare, la pazienza per crescere. Che vuole essere.

Essere. Il. Cambiamento.
Vi aspettiamo il prossimo anno. A Visionary Days 2018.